Il BonTà: la decima edizione dà un forte segnale di continuità e conferma il Salone come il più efficace strumento di promozione del prodotto tipico di alta qualità e un importante canale commerciale sia verso l’Italia che sui mercati esteri

Buyer e operatori della ristorazione anche da Francia, Olanda e Ungheria: il BonTà è sempre più strumento internazionale.

Cultura alimentare in primo piano nel programma eventi: non solo un grande marketplace ma un mezzo per promuovere stili di consumo e per valorizzare le produzioni di alta qualità.

Gli espositori: “Una Manifestazione sempre più importante per promuovere le eccellenze verso gli operatori e i buongustai”.

Il presidente di CremonaFiere: “Un risultato straordinario, ancora più significativo se si considera il difficile momento per le imprese”.


Si è chiusa oggi la decima edizione de il BonTà che anche quest’anno ha confermato di essere lo strumento di lavoro giusto per i piccoli e medi produttori dell’agroalimentare nazionale che vogliono trovare nuovi canali commerciali per le proprie eccellenze.

Internazionalizzazione in aumento

il BonTà ha iniziato ad essere un punto di riferimento importante anche per la distribuzione e la ristorazione europea. Anche quest’anno si è infatti assistito ad un aumento di operatori professionali dall’estero venuti a Cremona per trovare nuovi fornitori per ristoranti e punti di vendita alimentari.

“L’Italia ha un grande bisogno di promuovere e sostenere le eccellenze alimentari – ha sottolineato il presidente di CremonaFiere Antonio Piva – e con il BonTà stiamo mettendo a disposizione di tutto il sistema uno strumento efficace. Stiamo facendo un grande lavoro per coinvolgere i principali attori italiani ed europei del settore per fare in modo che i produttori di eccellenze possano incontrare in fiera gli interlocutori giusti, e i risultati si sono visti durante la Manifestazione.”

L’importanza della cultura alimentare per sviluppare nuovo business

Anche quest’anno il BonTà ha proposto, a fianco di un’area espositiva che ha ospitato 168 produttori (+14% rispetto alla passata edizione), un ricco programma di eventi con il denominatore comune della diffusione di cultura alimentare, che sta alla base dello sviluppo di tutto il settore. “I 23 eventi che abbiamo proposto sono stati tutti molto seguiti sia dal pubblico degli operatori che dai gourmet – continua Piva. Ciò dimostra che abbiamo centrato gli argomenti giusti e che c’è tanta voglia di conoscere e di approfondire i temi legati all’agroalimentare; questo è sicuramente un segnale molto positivo per fare crescere il comparto.”

La soddisfazione degli espositori: “Manifestazione di qualità”

Anche tra gli stand si è avuta la conferma del successo del decimo compleanno de il BonTà. Gli espositori hanno messo in risalto soprattutto l’efficacia commerciale del Salone e la sua crescita costante. “In questi 10 anni il BonTà ha visto una crescita esponenziale, soprattutto in qualità – ha concluso Piva. Merito di una formula unica che consente agli espositori di entrare in contatto sia con i consumatori finali che con gli operatori professionali italiani ed esteri (quest’anno si sono registrati 49.263 visitatori).”