Alle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona (da mercoledì 22 a sabato 25 ottobre) gli operatori della filiera si confronteranno anche su questo tema, che offre all’agroalimentare nazionale una straordinaria leva per svilupparsi oltre oceano.
De Castro: “Sono ottimista, e auspico di riuscire a raggiungere un’intesa entro la fine del prossimo anno, cioè prima della campagna elettorale che porterà gli Stati Uniti all’elezione del nuovo presidente, in quel caso potremo dire di aver centrato un importante obiettivo”.
Il negoziato sul TTIP punta ad abbattere le barriere commerciali in una vasta gamma di settori economici, a cominciare da quello agroalimentare, al fine di semplificare l’acquisto e la vendita di beni e servizi tra Europa e Stati Uniti; nondimeno vuole affrontare il problema delle barriere doganali, che spesso costituiscono un inutile aggravio di tempo e denaro per quelle società che vogliono vendere i loro prodotti su entrambi i mercati. Evidente l’importanza del comparto agroalimentare europeo, italiano in primis, “che oggi nelle esportazioni verso gli Usa – puntualizza De Castro – vale il 13% del totale, pari a 15 miliardi di euro, mentre le importazioni dagli Stati Uniti verso la UE non superano i 9 miliardi di euro in valore. Un saldo attivo per l’Europa di 6 miliardi di euro che potrebbe trovare un ulteriore, importante incremento”.
“Dobbiamo puntare a una revisione delle quote destinate all’export verso gli USA –continua De Castro – al pari delle barriere tariffarie che impediscono ai prodotti agroalimentari italiani, caratterizzati da un’elevata qualità come quelli Dop, di conquistare larghe fette di mercato americano”.
Il negoziato sul TTIP riguarda solo l’aspetto commerciale. L’impegno della UE è quello di rivedere le quote, i dazi, le barriere tariffarie
De Castro non dimentica di sottolineare la delicatezza della trattativa, dove certi blocchi ideologici e protezionistici potrebbero creare ostacoli duri da superare da entrambe le parti in causa. “A Bruxelles stiamo lavorando sodo per far comprendere ai cittadini europei l’importanza di questo negoziato – conclude. La storia ci insegna che la buona conclusione di queste trattative ha portato sempre più sviluppo, valutato in questa situazione specifica in 2 punti di Pil. Un obiettivo ambizioso, è vero, ma se guardiamo al risultato ottenuto in Canada al termine di sette lunghi anni di negoziati, non possiamo che essere ottimisti. In quella occasione l’Ue è riuscita a ottenere il riconoscimento di 150 denominazioni di origine.”
Intanto, a breve, ci sarà la nomina del Rapporteur Permamente per il settore agroalimentare all’interno del TTIP: il nome di Paolo De Castro figura tra quelli più quotati per rivestire un ruolo fondamentale in una trattativa tanto complessa.
Agli Stati Generali della Suinicoltura (Italpig – Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona – CremonaFiere 22-25 ottobre 2014), previsti per giovedì 23 ottobre alle ore 10, il ricco parterre di esponenti dell’intera filiera si confronterà anche sui vantaggi e gli eventuali rischi che il negoziato sul TTIP può significare per i prodotti della salumeria Dop italiana.