OSSERVATORIO AGRI&FOOD DI CREMONAFIERE Notiziario n.36 del 1 dicembre 2014

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LATTE

L’aumento produttivo apre le porte alle sanzioni

Al 30 settembre 2014 le consegne di latte a livello nazionale sono state superiori del 3,32% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per un quantitativo totale pari a 10.700.607 tonnellate. Lo rende noto Clal.it, Società di consulenza specializzata nel settore agroalimentare con sede a Modena. Coinvolte la maggioranza delle regioni italiane, con la sola eccezione dell’Abruzzo, della Liguria, della Puglia, della Toscana, dell’Umbria e della Valle d’Aosta, che hanno consegnato quantitativi inferiori al 2013. La Lombardia ha registrato un aumento del 3,88% pari a 3.528.099 tonnellate di latte, seguita dall’Emilia Romagna con 1.342.896 (+1,67%); dal Veneto con 852.447 tonnellate (+4,09%); dal Piemonte, 755.393 tonnellate (+6,16) e poi via via tutte le altre. Secondo l’analisi condotta da Ermanno Comegna e pubblicata su n. 40 dell’Informatore Agrario, questa situazione potrebbe tradursi in un prelievo da versare alla Ue di circa 80 milioni di euro con una sanzione complessiva a carico dei produttori eccedentari anche superiore ai 10 milioni di euro, calcolata in base alle norme sul conteggio del prelievo previste dalla legge 33/2009 che prevede la possibilità di chiedere ai produttori più sanzioni di quelle che devono effettivamente versare a Bruxelles. Per evitare che questa scure si abbatta sugli allevatori italiani, Comegna indica due opzioni: una riduzione produttiva da qui ai prossimi mesi e la richiesta alla Commissione europea di un intervento ad hoc sulla normativa in materia di quote latte, oltre all’introduzione di un meccanismo di “atterraggio morbido” che già la Germania e altri nove Paesi membri avevano chiesto a inizio 2014 che però non ottenne nessun risultato.

 SUINI

Per la redditività degli allevatori un ottobre positivo

Torna a fiatare la redditività dei suinicoltori nel mese di ottobre. Lo rende noto Crefis (Centro ricerche economiche sulle filiere suinicole) nel suo consueto rapporto mensile. Il miglioramento, rispetto al mese di settembre, è stato di un +1,5% e di un +8,7% rispetto allo stesso mese del 2013. La performance positiva è stata dettata dalla forte contrazione delle quotazioni dei fattori di produzione e nonostante il calo dei prezzi dei suini da macello. Relativamente a quest’ultimo segmento produttivo, anche la redditività della fase di macellazione a ottobre ha incassato il segno più: +3,4% sul mese di settembre e +6,4% rispetto a un anno primo. Buona anche la redditività nella fase di stagionatura dei prosciutti Dop con un incremento del 6,1% per i prosciutti Dop leggeri e del 5,6% per quelli pesanti. Per i prosciutti non inseriti nel circuito tutelato la redditività è invece diminuita di circa il 2% sia per la tipologia pesante che per quella leggera. Un dato però che li posiziona a un livello sensibilmente superiore rispetto ai corrispettivi Dop. Infine il prezzo medio mensile dei suini pesanti da macello elaborato sempre dal Crefis: 1,388euro/kg, in calo del 3,7% rispetto a settembre 2013 e del 7,7% rispetto a un anno prima.

 GIOVANI E AGRICOLTURA

Dalla nuova Pac più risorse per gli Under 40

Secondo una recente indagine condotta da Nomisma a cura della rivista Informatore Agrario i giovani agricoltori italiani rappresentano oggi solo il 10% del tessuto agricolo nazionale, pari a 161.716 unità. L’indagine ha coinvolto un campione di 1.125 giovani under 40, di cui 607 agricoltori. In base alla ricerca effettuata solo l’8,4% di questi 607 giovani agricoltori ritiene che i prossimi anni saranno migliori del passato e per il 67,3% di loro il fatto che la società percepisca la professione di agricoltore come uno status inferiore rispetto ad altre professioni rappresenta un elemento negativo. Ciononostante sembra che l’agricoltura eserciti un certo appeal sui giovani che intraprendono gli studi universitari. Se infatti dei 132.338 laureati nel 2013 solo 2.719 avevano scelto la facoltà di Agraria, bisogna ricordare che negli ultimi 8 anni i laureati in Agraria hanno conosciuto un vero e proprio boom con un incremento del 35%. Le buone notizie arrivano da Bruxelles per bocca dell’europarlamentare Paolo De Castro il quale sottolinea che “al Parlamento europeo abbiamo ottenuto nella Pac 2014-2020 un aiuto obbligatorio per gli agricoltori under 40 con un incremento del 25% di risorse a loro destinate. Per affermarci dobbiamo però rendere più attrattiva l’impresa agricola e più competitiva la nostra agricoltura in un contesto di aumentata domanda di cibo a livello mondiale e di boom del made in Italy”.

MATERIE PRIME

Cereali, forte aumento dell’import nei primi 8 mesi dell’anno

Nei primi 8 mesi dell’anno l’importazione di cereali è aumentata del 21% rispetto allo stesso periodo del 2013. Lo evidenzia in una newsletter “Mangimi & Alimenti”, il periodico di Assalzoo in base ai dati elaborati da Anacer. La percentuale si traduce in circa 2,2 milioni di tonnellate. Coinvolte tutte le tipologie a cominciare dalla granella, +2,1mio/t.; grano duro, +838mila ton; granoturco, +771mila ton.; grano tenero, +448mila ton. Da rilevare il modesto incremento delle esportazioni di cereali italiani verso l’estero, che in riferimento al medesimo periodo dell’anno ha fatto segnare nel 2014 un +2,5% pari a 64mila tonnellate di prodotto. Aumentano anche le vendite dei cereali in granella, +24mila ton. pari a un +12,2% e dei prodotti trasformati dei cereali, +29mila ton pari a +6,7%. In discesa invece le esportazioni dei mangimi a base di cereali. Sempre secondo i dati Anacer, la newsletter Mangimi & Alimenti mette in risalto che dal punto di vista della bilancia commerciale il rosso ovviamente aumenta. Nel corso degli 8 mesi monitorati l’export ha raggiunto un controvalore di 3,719,7 milioni di euro (nel 2013 era di 3.537,7), mentre le vendite hanno fruttato 2.035,3 milioni di euro (nel 2013 furono pari a 2.032,4). La forbice del saldo valutario si allarga e nel periodo è pari a -1.684,4 milioni di euro contro -1.505,2 milioni del 2013.