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LATTE
Assemblea del Grana Padano Dop. Nel 2014 la produzione è aumentata del 6,02%
Si è svolta nei giorni scorsi a Desenzano del Garda l’Assemblea generale del Consorzio di tutela del Grana Padano, che al termine dei lavori ha approvato la relazione del Consiglio d’amministrazione sull’attività del 2014 e il Piano produttivo per il 2015, il primo dopo la fine del regime delle quote latte. Nel suo intervento, il presidente del Consorzio, Nicola Cesare Baldrighi, ha sottolineato che “nell’anno che ci siamo lasciati alle spalle abbiamo dovuto mettere in campo tutte le nostre forze per resistere e fronteggiare la crisi internazionale, e anche se l’export ha fatto segnare una nuova e significativa crescita del 4,5%, abbiamo dovuto fare i conti con l’embargo Russo”. Riguardo i Piani produttivi, va ricordato che il Consorzio del Grana Padano, oltre dieci anni fa, fu il primo ad ottenere dall’Unione europea il via libera ad uno strumento che collegasse andamento delle produzioni a interventi di promozione, aprendo una strada che solo due anni fa il Parlamento europeo ha inserito nella normativa comunitaria. “I Piani sono necessari per far crescere la produzione in modo ordinato e secondo le esigenze del mercato – ha ribadito Stefano Berni, direttore generale dell’ente di tutela – lo testimoniano le performance del Grana Padano che dal 1998 a oggi ha fatto registrare un incremento in quantità del 45,71% e dal 2003 del 27,5%, accompagnati da una crescita esponenziale delle esportazioni, cresciute da 350mila forme di 17 anni fa a 1.588mila del 2014”. Anno in cui, rispetto al 2013, la produzione di Grana Padano è aumentata del 6,02% con il 59,27% lavorato nei caseifici cooperativi e il 40,73% nelle industrie casearie. Riguardo l’export, l’incremento del 2014 sull’anno precedente è stato pari a un +4,5%. I mercati principali partono dalla Germania, dove sono approdate 373.192 forme, seguita dagli USA con 142.608 forme e dalla Svizzera, 142.554. L’aumento più significativo è arrivato dalla Spagna, +29%. Il servizio di vigilanza contro le contraffazioni ha effettuato oltre 8.200 controlli, comprese 45 verifiche su siti di e-commerce che offrivano Grana Padano a prezzi fuori mercato. Circa 2.700 sono state le ispezioni compiute oltre confine.
OLIVICOLTURA
Azzerata la produzione negli uliveti colpiti da Xylella fastidiosa
La produzione olivicola nelle zone infettate dal batterio Xylella fastidiosa è azzerata. Lo afferma in un approfondito articolo apparso sul n. 16 della rivista L’informatore Agrario, Luigi Catalano del Civi-Italia (Centro interprofessionale per le attività vivaistiche). La situazione a fine marzo scorso ha decretato l’intera provincia di Lecce “zona di insediamento di innumerevoli focolai” e l’epidemia ha ormai superato i confini provinciali. Si tratta di una vera e propria emergenza fitosanitaria che sta causando effetti drammatici per l’agricoltura e la vegetazione dell’intero bacino del Mediterraneo e del continente europeo. Catalano sottolinea che il nostro Paese affronta questa emergenza con un sistema che non è organizzato e con risorse inadeguate, contando principalmente sullo spirito di sacrificio di pochi e su un volontariato encomiabile ma non sufficiente. “Di contro, la Ue chiede sempre più misure reali, ossia l’eradicazione delle piante infette su larga scala, minacciando di non erogare i fondi necessari agli interventi e al sostegno a chi ha visto sconquassate le proprie attività lavorative e imprenditoriali, con danni socioeconomici ingentissimi”. Dopo la nomina di un commissario straordinario, Giuseppe Silletti, che però regge un incarico a tempo, la Regione Puglia, lo Stato e la Comunità hanno stanziato 13,6 milioni di euro, una cifra che Catalano giudica “del tutto insufficiente a far fronte alle azioni da svolgere, mentre manca qualsiasi traccia di risarcimenti da dover in un certo senso assicurare a quanti hanno subìto e subiranno i danni, ignari di tutto ciò”. Secondo l’autore dell’articolo “più che di eradicazione della Xylella fastidiosa bisognerà cercare il modo per convivere con questo pericoloso patogeno, tentando di contenerne al massimo presenza e diffusione sul territorio per tenerlo relegato quanto più possibile in un’area confinata. Esistono troppi punti di ingresso comunitari per le piante provenienti da Paesi terzi dove sono presenti organismi nocivi da quarantena di grande impatto sull’agricoltura mediterranea. I Servizi tecnici presso il Mipaaf e quelli fitosanitari regionali andrebbero di sicuro rafforzati – conclude l’articolo Catalano – garantendo adeguate risorse. Si assiste invece allo smantellamento di queste strutture tecniche e all’assegnazione di compiti diversi da quelli propri di un servizio fitosanitario”.
LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE
L’efficacia dei controlli al centro anche dell’Expo
E’ stato pubblicato sul sito del ministero per le Politiche agricole il report dell’attività operativa dell’Ispettorato centrale repressione frodi (Icqrf) relativo al 2014. Oltre 36 mila i controlli ispettivi effettuati, quasi 10mila le verifiche di laboratorio, più di 54mila i prodotti controllati e sequestrati per un valore di circa 43 milioni di euro. L’Ispettorato, collaborando con le principali Forze di polizia, ha partecipato ad alcune tra le principali operazioni di contrasto alla criminalità in campo agroalimentare come ad esempio l’operazione “Vertical Bio”, che ha bloccato profitti illeciti derivanti dalla commercializzazione in tutta Europa di falsi prodotti biologici, oppure le operazioni a tutale dell’olio d’oliva italiano “Fuente” e “Olio di carta”. Un ruolo molto importante è stato svolto sempre dall’Ispettorato anche nell’attuazione di Campolibero, che ha introdotto semplificazioni di grande portata per il mondo agricolo, come ad esempio l’estensione dell’Istituto della diffida a tutte le violazioni alle norme che disciplinano la produzione e il commercio dei prodotti alimentari e dei mezzi tecnici. “La lotta alla contraffazione agroalimentare – ha sottolineato il ministro Maurizio Martina – sarà uno dei temi principali che affronteremo durante il semestre dell’Esposizione universale. Presenteremo ad oltre 140 Paesi il nostro sistema di controlli, uno dei migliori a livello europeo, proseguendo il lavoro fatto a Lodi a marzo con il Forum internazionale sulla tutela del cibo vero. In quella occasione abbiamo riunito i principali organismi di controllo internazionali per un confronto e un potenziamento degli strumenti di contrasto alle frodi in campo agroalimentare, sono state individuate buone pratiche e obiettivi condivisi, un lavoro che porteremo sul tavolo della discussione ad Expo per giungere a un salto di qualità nella lotta alla contraffazione internazionale del cibo”.
UOVA
In Europa la popolazione diminuisce, ma aumenta il consumo di uova e ovoprodotti
Si prevede che nel 2050, in Europa, si conteranno un totale di 709 milioni di abitanti: 20 milioni in meno rispetto al 2000. Attualmente la quota è di 743 milioni di persone, poco più del 10% della popolazione mondiale. Questi numeri ci introducono all’analisi recentemente pubblicata da Terry Evans secondo il quale oggi in Europa si registra il maggior consumo di uova a persona, ma non si può sottovalutare che il Vecchio Continente sia l’unica area al mondo in cui, dal 2000, la popolazione è via via diminuita e, come riportato più sopra, continuerà a diminuire. Secondo i dati forniti dalla Fao, rispetto al 2000 il consumo di uova stimato per persona è aumentato in tutte le aree del mondo con un incremento di circa l’1%anno, crescita che porta a prevedere che a fine 2015 si arriverà a un consumo di 9,2kg/uova/persona. Secondo l’International Egg Commission (Iec) nelle economie sviluppate le industrie di uova stanno compiendo uno sforzo per ampliare l’utilizzo e quindi il consumo di uova e di ovoprodotti. A livello internazionale questi ultimi vengono consumati da circa il 7-8% della popolazione; negli Stati Uniti e in Canada il consumo di uova in forma di prodotto è pari ad oltre il 30% del consumo totale, mentre in Europa la percentuale è del 20-25%. Sempre secondo i dati elaborati da Iec, i francesi si collocano al primo primo posto, ben 91, ma anche danesi, italiani e spagnoli ne consumanoo almeno 70 a persona. Percentualmente, i prodotti a base di uova consumati in Francia rappresentano circa il 42% del consumo totale di uova. In Danimarca, Italia, Spagna e Svizzera la percentuale si aggira intorno al 30%, nel Regno Unito e nei Paesi Bassi si ferma a poco più del 20%. In Irlanda, invece, solo il 9% delle uova vengono mangiate sottoforma di prodotti.
ENERGIE RINNOVABILI
Dieci obiettivi e 33 azioni per incrementare le Fer
Assorinnovabili ha elaborato un documento composto da 10 obiettivi e 33 azioni per lo sviluppo delle rinnovabili elettriche che è stato inviato al Presidente del Consiglio e ai ministri impegnati nella formulazione del Green Act. Assorinnovabili ritiene che le cosiddette Fer, se adeguatamente regolamentate e sostenute, possono contribuire al rilancio dell’occupazione e alla crescita del Pil in armonia con gli obiettivi stabiliti nel documento di Strategia energetica nazionale (Sen) e nel recente accordo sui target 2030 definito in sede di Consiglio europeo. Nel documento in questione, si pone l’accento sulla necessità di stabilire regole certe a tutela degli investitori, procedure più semplici in un’ottica di progressiva sburocratizzazione del Paese e un fisco più amico delle rinnovabili, sottolineando inoltre come il Governo, contrariamente a quanto fatto negli ultimi mesi con le misure note come spalmaincentivi, dovrebbe valorizzare il grande patrimonio nazionale costituito dagli oltre 50 GW di impianti rinnovabili esistenti, favorendone la massima efficienza e il continuo rinnovo tecnologico. “Il Green Act è l’occasione che non possiamo permetterci di perdere – ha dichiarato il presidente di Assorinnovabili, Agostino Re Rebaudengo – Oggi più che mai dobbiamo contribuire a costruire un futuro più sostenibile e più efficiente che porti occupazione, ricchezza e benessere. Le rinnovabili possono già offrire tutto questo. Il nostro documento indica la direzione da percorrere per superare gli ostacoli che ancora ne frenano la crescita”.