L’evoluzione della notazione musicale
Il celebre compositore tedesco Morizt Eggert ha pubblicato nel suo blog un’interessante riflessione sulle innovazioni nella notazione musicale. I recenti software per scrivere musica, come Sibelius e Finale, effettivamente possono esercitare una notevole influenza nei processi creativi dell’invenzione musicale, e molti compositori oggi si confrontano con queste problematiche, sperimentandone vantaggi e criticità. “Appartengo a una generazione di compositori che hanno iniziato a scrivere a mano”, dice Eggert, “e poi ho imparato ad usare i software di notazione musicale. Posso affermare che ciò ha certamente ampliato le mie potenzialità creative. Il cambiamento più profondo riguarda la possibilità di riascoltare una partitura appena scritta attraverso il computer. Se, da un lato, ciò rappresenta una facilitazione, dall’altro comporta anche il rischio di influenzare le scelte di strumentazione dei compositori, che possono essere deviate dalla scarsa fedeltà dei sistemi di riproduzione automatica della partitura orchestrale. Ciò può avere effetti negativi, quando i compositori spendono troppo tempo nel riascoltare le riproduzioni del computer e correggono o riscrivono delle parti basandosi sul feedback dato dal riascolto al computer, anziché cercare di ascoltarle nella propria mente (il che è anche molto, molto più rapido).” L’articolo completo (in inglese) è disponibile sul blog ufficiale di Moritz Eggert ed è degno di lettura da parte di tutti coloro che sono interessati ad approfondire l’interazione tra le nuove tecnologie e la creatività musicale. http://blogs.nmz.de/badblog/2015/04/15/the-evolution-of-writing-music/
L’evoluzione della critica musicale.
Da oltre due secoli, il ruolo del critico musicale è stato da sempre molto influente nel determinare il successo di un compositore o di un artista, e nell’orientare il gusto del pubblico. Le posizioni estetiche e le opinioni a volte discordanti tra un critico musicale un altro, e le differenze di vedute tra critici e pubblico hanno sempre animato discussioni e dibattiti. Il seguente articolo, pubblicato lo scorso 17 aprile sul Washington Post, focalizzato soprattutto nell’ambito della musica pop, fornisce una stimolante analisi dei nuovi scenari in cui si muove l’informazione musicale oggi, mettendo in luce anche i rischi di una eccessiva vicinanza tra produttori, uffici stampa e critici musicali, che può trasformare la vera critica musicale in ciò che l’autore dell’articolo chiama “poptimism”: un misto di demagogia e compiaciuto, superficiale ottimismo:
http://www.washingtonpost.com/entertainment/music/at-the-top-of-the-pop-music-heap-theres-no-criticizing-the-view/2015/04/16/d98d53a8-e1f2-11e4-b510-962fcfabc310_story.html
Ci sono, tuttavia, anche molti effetti positivi: con il progressivo limitarsi dello spazio dedicato alla musica classica nei principali quotidiani, la critica musicale si sta gradualmente trasferendo nei blog e nei social networks: molti critici (specie nel mondo anglosassone) hanno un proprio blog e scrivono regolarmente nei gruppi di discussione pubblici e su Facebook e Twitter. Del resto, il web 2.0 consente una ben maggiore interazione tra lettori ed autori, che sta ridefinendo anche il ruolo stesso della critica musicale. Di tutto questo si parlerà anche a CremonaFiere, nella tavola rotonda sull’Informazione Musicale, che ospiterà autorevoli esponenti della critica e del giornalismo musicale internazionale, tra cui Corinna da Fonseca Wollheim, critico del New York Times, Jeremy Nicholas, critico di Gramophone, e Mario Vogt, critico e caporedattore di Fono Forum.
Un’orchestra che suona a memoria
L’Aurora Orchestra (www.auroraorchestra.com) ha suscitato un certo scalpore lo scorso anno ai BBC Proms di Londra, quando ha tenuto un concerto suonando a memoria. Oggi, infatti, è normale che un pianista solista suoni senza spartito, ma ciò è molto più raro nella musica da camera, e decisamente eccezionale nel caso di un’intera orchestra. Il seguente articolo, pubblicato sul sito della BBC, esplora le tradizioni e le conseguenze del suonare a memoria. L’autrice è la neurologa cognitiva Jessica Grahn, che aggiunge considerazioni interessanti sulla memoria musicale, che sembra essere indipendente da altri tipi di memoria anche negli stessi soggetti.
L’articolo completo è disponibile al seguente link:
http://www.bbc.com/news/magazine-32428022?SThisFB
Strumenti visti dall’interno
La Berliner Philharmoniker Stiftung ha realizzato una campagna promozionale basata su suggestive fotografie di strumenti musicali visti dall’interno. Il progetto si basa sulle fotografie realizzate da Mierswa Kluska: immagini altamente evocative, che mostrano molti strumenti dell’orchestra da punti di vista del tutto inediti e sorprendenti.
Un estratto dal servizio fotografico è disponibile qui:
https://www.behance.net/gallery/ART-DIRECTION-INSTRUMENTS-FROM-INSIDE/340016
All’asta i capelli di Mozart
Una ciocca di capelli di Wolfgang Amadeus Mozart sono in vendita all’asta presso la celebre casa d’aste Sotheby di Londra, con la base d’asta di 10.000 sterline. La ciocca risale al 1791, ultimo anno di vita del compositore, e fu donata dalla vedova di Mozart al direttore d’orchestra tedesco Karl Anschutz, per poi passare al compositore britannico Arthur Sommervell. Nello stesso lotto è in vendita anche una ciocca di capelli di Beethoven, del valore inferiore, con base d’asta di “sole” 2.000 sterline.
Maggiori dettagli sono presenti nell’articolo pubblicato dalla BBC:
http://www.bbc.com/news/uk-england-london-32873586