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LATTE
Il Pecorino Romano non conosce la crisi, volano le vendite in Italia e all’estero
Il mercato del Pecorino Romano viaggia a vele spiegate. Ne dà conto Gustavo Credazzi nell’articolo da lui firmato e pubblicato sul n. 34 della rivista L’Informatore Agrario.
L’autore afferma che “nonostante l’incremento produttivo, che per quest’anno è stimato attorno al 5%, i mercati nazionali e soprattutto quelli esteri stanno assorbendo senza difficoltà il prodotto disponibili con quotazioni in aumento. I picchi di crescita toccati nel 2014 – continua la sua analisi Credazzi – non si sono toccati: ricordiamo che a luglio 2014 i listini erano superiori a quelli dello stesso mese di un anno prima del 35,3% e nell’intero anno del 30,5%. Ciononostante, nei primi 8 mesi del 2015 il prezzo all’origine del Pecorino Romano è ulteriormente aumentato ininterrottamente fino all’estate, passando da 8,79euro/kg di gennaio a 9,33euro/kg dei mesi estivi e risultando mediamente superiore di quasi il 20% rispetto allo stesso periodo della campagna precedente.
All’inizio del mese di settembre poi, i listini sono nettamente al di sopra degli alti valori dell’anno scorso: +12,9%”. Per quanto riguarda l’export, l’autore sottolinea che “dopo due anni di rallentamento, nei primi cinque mesi del 2015 si è registrato un forte incremento quantitativo di prodotto esportato, +19,2%, rispetto allo stesso periodo della precedente campagna, mentre il prezzo del pecorino Romano avviato ai mercati esteri, in aumento per la quarta stagione consecutiva, è stato superiore del 7,7% a quello dell 2014: +40,9% rispetto al 2011. Va da sé che la buona stagione del Pecorino Romano si stia riflettendo positivamente sul valore della materia prima.
Nelle principali aree produttive, e in particolare in Sardegna da dove proviene la massa del prodotto, ma anche in Lazio e in Toscana dove restano importanti insediamenti, il prezzo del latte alla stalla che per anni è rimasto fermo su livelli piuttosto bassi è aumentato per il secondo anno consecutivo: rispetto al 2014 si calcola si sia rivalutato attorno al 20%.
Nell’attuale campagna di commercializzazione la produzione di Pecorino è stata agevolmente collocata o stoccata e nel 2016 – conclude Credazzi – dovrebbe aumentare ancora, tanto che il mondo imprenditoriale del comparto sta pensando a forme di programmazione produttiva e alla possibilità di diversificarla”.
GIOVANI AGRICOLTORI
Arrivano dalla Bei 50 milioni di euro per gli imprenditori under 40
Il Consiglio di amministrazione della Banca europea degli investimenti (Bei) ha autorizzato la concessione a Ismea di una prima linea di credito pari a 50 milioni di euro. Lo rende noto il ministero per le Politiche agricole.
La somma deliberata dalla Bei sarà utilizzata per il finanziamento di iniziative start-up e di ampliamento di imprese agricole da parte di imprenditori under 40.
Potranno essere finanziati, con una durata fino a 20 anni, il capitale circolante delle aziende nonché gli investimenti destinati al miglioramento dell’efficienza aziendale, all’internazionalizzazione e al commercio elettronico. Nelle prossime settimane, definiti i contratti di finanziamento tra Bei ed Ismea, si definiranno le modalità di intervento dell’Istituto e potranno essere avviate le prime istruttorie di fido da parte di Ismea.
“Si tratta di un’opportunità importante – ha dichiarato il ministro Maurizio Martina – per sostenere le idee innovative dei giovani che vogliono investire in agricoltura. Questi 50 milioni di euro costituiscono un patrimonio da utilizzare al meglio e si inseriscono nel piano di azioni del Governo per favorire il ricambio generazionale. Penso alle azioni di Campolibero come i mutui a tasso zero, alle detrazioni del 19% per gli under 35 che affittano terreni, al credito di imposta al 40% per gli investimenti nell’e-commerce fino a 50mila euro. Nei mesi scorsi abbiamo aumentato del 25% gli aiuti diretti dei fondi comunitari per le aziende condotte da giovani e dato una corsia preferenziale agli under 40 con il nostro decreto TerreVive per affittare o acquistare i 5.500 ettari che lo Stato vuole far tornare all’agricoltura. Più del 65% delle prime assegnazioni sono andate a ragazzi. Vogliamo andare avanti – ha concluso Martina – dobbiamo dare fiducia e credito ai nostri imprenditori under 40. Sono loro a rappresentare il futuro del settore”.
SUINI
Il meglio della salumeria italiana sbarca in Brasile per conquistarne il mercato
Dal 28 settembre al 3 ottobre l’Ivsi (Istituto valorizzazione salumi italiani) sarà protagonista di un programma di promozione in Brasile, e più precisamente a San Paolo, che coinvolgerà molti target: giornalisti, foodies, importatori, buyer della grande distribuzione, dell’horeca e delle scuole di cucina.
“La recente apertura del Brasile per i prodotti di salumeria stagionati almeno 30 giorni, come i salami, le pancette e le coppe – afferma il presidente di Ivsi, Francesco Pizzagalli – ha consentito di ampliare la gamma dei salumi italiani esportabili nello Stato sudamericano, contribuendo a stimolare gli investimenti in questo Paese”.
La prima campagna promozionale effettuata in Brasile dall’Istituto valorizzazione salumi italiani risale al lontano 1998. Da allora le esportazioni dei prodotti della nostra salumeria sono più che raddoppiate in quantità e quasi triplicate in valore.
Secondo i dati elaborati da Assica (Associazione industriali delle carni) siamo infatti passati dalle circa 305 tonnellate, pari a 2,2 milioni di euro di valore del 1998 alle 735 tonnellate (6,1 milioni di euro) del 2014. Un incremento che Ivsi giudica particolarmente significativo se si considera che nel periodo compreso tra il 2001 e il 2013 le esportazioni hanno conosciuto una fase difficile a seguito della chiusura del mercato ai prodotti a breve stagionatura.
All’interno del comparto salumi, quelli più esportati sono i prosciutti crudi stagionati, la mortadella, i wurstel e altri insaccati cotti, i salami. “In questo nostro viaggio – sottolinea ancora Pizzagalli – cercheremo di diffondere le caratteristiche di qualità della salumeria italiana e le garanzie offerte dalla nostra filiera di produzione, puntando anche sulla differenziazione dai prodotti italian sounding. Occorrerà far comprendere le differenze qualitative tra i nostri salumi e i prodotti locali o provenienti da altri Paesi in modo da competere adeguatamente con i produttori brasiliani o altri competitor”.
ALIMENTAZIONE ZOOTECNICA
Da oggi la sicurezza alimentare si misura con Ipafeed
E’ nata Ipafeed, una piattaforma digitale dedicata alla sicurezza dei mangimi.
Questo database è stato creato all’interno del progetto Marlon per monitorare i possibili effetti delle colture geneticamente modificate sulla salute degli animali da reddito.
Lo rende noto la settimanale newsletter di Mangimi & Alimenti.
Marlon è un progetto finanziato dalla Ue che intende indirizzare tutte le informazioni sugli Ogm in un unico portale. Nel database Ipafeed sono stati infatti inseriti i risultati degli studi scientifici condotti in materia utilizzando descrizioni dettagliate, collegamenti alle fonti e risultati accessibili a tutti.
Il sito è stato realizzato da esperti provenienti da 8 Stati che hanno introdotto strumenti e linee guida per aiutare gli allevatori a monitorare lo stato di salute a lungo termine degli animali alimentati con mangimi contenenti ingredienti Ogm. L’obiettivo è quello di fornire agli operatori del settore e alle Autorità sorveglianti i mezzi per scoprire subito gli eventuali rischi per la salute umana e animale legati all’utilizzo degli Ogm. I dati finora raccolti non hanno indicato gli effetti collaterali negli animali nutriti con mangimi prodotti con piante geneticamente modificate.
Sono invece emersi alcuni elementi positivi: diversi studi hanno rilevato che le piante Gm resistenti agli insetti contengono quantità inferiori di sostanze chimiche tossiche prodotte dai funghi che colonizzano le colture.