Cremona candidata a diventare la capitale dell’equitazione americana

Dopo il successo della prima edizione di Futurity e Country Christmas negli spazi di CremonaFiere, si sta già pensando al 2016

Cuoghi, presidente della Italian Reining Horse Association: “I cavalieri americani in particolare, tutti molto esigenti, si sono complimentati per l’organizzazione e la location. Cremona seconda solo a Oklahoma City.”

“L’importanza baricentrica di Cremona per il settore zootecnico ha avuto un ruolo determinante.”
Cremona si candida a diventare capitale dell’equitazione americana: lo straordinario successo di Reining Futurity & Country Christmas, in scena il mese scorso negli spazi di CremonaFiere, proietta la manifestazione in una dimensione internazionale. E con un ruolo di primissimo piano: “I numeri registrati sono davvero significativi e ci spingono a pensare in grande per l’edizione 2016 – commenta Roberto Cuoghi, presidente dell’Italian Reining Horse Association, che ha curato l’iniziativa insieme allo show manager Giancarlo Doardo. L’importanza baricentrica di Cremona per l’intero settore zootecnico ha rappresentato un prezioso valore aggiunto per la manifestazione, che ha fatto il suo debutto tra gli applausi”.

Perché, a dispetto delle 31 stagioni di Futurity e delle 7 edizioni di Country Christmas, quello cremonese è stato un vero e proprio ‘secondo battesimo’. Non solo in virtù della fusione fra i due eventi, accorpati all’interno di un’unica location: “L’esperimento del 2015 può e deve segnare una svolta per tutto quel mondo che orbita attorno alla monta western – dichiara Cuoghi: i 30mila visitatori contati nel corso dei tre giorni della rassegna rappresentano un dato eloquente. Al di là delle cifre, la scelta della Fiera di Cremona come setting della kermesse si è rivelata vincente anche grazie alla componente strutturale: gli spazi dei padiglioni si sono dimostrati ideali per le varie attività proposte e, inoltre, l’efficienza dei servizi offerti è stata tale da soddisfare davvero tutti. Compresi gli esigenti cavalieri statunitensi, che si sono complimentati personalmente con me per la splendida esperienza vissuta”.

Oltre che dagli States e, ovviamente, dall’Italia, i “cow boys” presenti a Cremona provenivano da Austria, Belgio, Canada, Francia, Germania, Ungheria, Israele, Olanda, Polonia e Svizzera; in tutto sono stati 600 i binomi (cavallo e cavaliere) che hanno preso parte alle 939 prove disputate, di fronte agli otto giudici internazionali e sotto lo sguardo vigile di uno staff composto da 68 persone. In tema di numeri, va sottolineato come il montepremi complessivo sia stato superiore ai 225mila euro: un vero e proprio record per l’Europa, dato che l’ammontare risulta essere il secondo in assoluto dopo quello del Futurity di Oklahoma City (ovvero la gara più importante al mondo per la disciplina). Non da meno le cifre relative a Country Christmas, che ha portato a CremonaFiere i line-dancers di cento scuole di ballo, che si sono scatenati sulla musica di 50 dj e di tre live band.

“Grazie alla collaborazione con la Fiera di Cremona possiamo ampliare ulteriormente il respiro della manifestazione – sottolinea il presidente Cuoghi. Anzitutto credo che sia opportuno pensare fin da ora all’allestimento di un secondo campo di gara per poter ospitare il maggior numero possibile di esibizioni; inoltre, grazie alla risonanza della manifestazione, sarà possibile stringere nuove importanti partnership. Sono davvero convinto che Cremona rappresenti il futuro di questo nostro colorato e vivace ambiente”. Un futuro collegato direttamente ad un passato tutt’altro che dimenticato: “Ricordo con piacere, e non senza un pizzico di emozione – conclude Cuoghi – che il Reining Futurity è nato proprio a Cremona, 30 anni fa. Ora la storia è ricominciata proprio da qui e sono certo che proseguirà con grande successo”.