LATTE
Grana Padano Dop, per il 2015 prevista una produzione record da 4,8 milioni di forme
Si è tenuta il 18 dicembre scorso l’Assemblea del Consorzio del Grana Padano che ha approvato con il 98,32% dei consensi il Piano produttivo 2016-2018: per il 2016 è prevista una produzione di oltre 4,8 milioni di forme, un record assoluto mai raggiunto.
Soddisfatto il presidente dell’ente di tutela, Nicola Cesare Baldrighi, che intervenendo all’importante incontro ha ribadito quanto “questo risultato confermi ancora una volta la grande sintonia strategica tra la base e i vertici del Consorzio, esattamente come avvenuto nell’ottobre scorso quando l’assemblea ha approvato lo studio del nuovo Piano che in questa circostanza presentiamo e che ha trovato pieno appoggio.
Nel 2015 la produzione di Grana Padano, considerando una proiezione fino al 31 dicembre, è stata stimata intorno ai 4,8 milioni di forme con un aumento dell’export pari al 9%.
Certamente l’effetto Expo 2015 ha contribuito a rendere ancora più forte la nostra presenza a livello internazionale, ora continueremo a promuovere in Italia e nel mondo il nostro modo di interpretare la qualità made in Italy”. “L’Unione europea ha registrato oltre 1.200 prodotti con marchi Dop, Igp e Stg – ha sottolineato nel suo intervento il direttore del Consorzio, Stefano Berni – il 22% di questi sono di origine italiana.
Solo con provvedimenti precisi, chiari e rigorosi potremo proteggerli da falsificazioni e scimmiottature che continuano a essere all’ordine del giorno. Per quanto di nostra competenza continueremo con le nostre attività di sensibilizzazione e promozione.
Su questo capitolo l’Assemblea ha approvato un budget 2016 pari a circa 26,5 milioni di euro di cui 10,5 destinati alle attività all’estero e 16 milioni per quelle sul territorio nazionale per evidenziare i valori del nostro formaggio e i suoi caratteri distintivi”.
All’Assemblea era prevista anche la partecipazione del ministro Maurizio Martina, trattenuto invece a Roma da altri impegni. Il titolare del dicastero per le Politiche agricole ha però voluto far sentire la sua presenza inviando un messaggio nel quale ha inteso sottolineare la funzione strategica dell’Assemblea del Consorzio del Grana Padano.
“In particolare il nuovo Piano produttivo – si legge nella nota – che costituisce uno strumento fondamentale, come dimostra la crescita registrata dall’attivazione del primo Piano nel 2006 ad oggi. Cifre interessanti che dobbiamo considerare in tutta la loro importanza per uno dei prodotti che più rappresenta il made in Italy, con una storia e una tradizione che sintetizzano al meglio l’eccellenza del patrimonio agroalimentare italiano”.
LATTE
“Sono come mangio”, procede spedito il progetto formativo del Parmigiano Reggiano
E’ in pieno svolgimento per la formazione degli insegnanti una delle parti più importanti del progetto di educazione alimentare “Sono come mangio”, lanciato dal Consorzio del Parmigiano Reggiano un anno fa e destinato a coinvolgere in modo attivo oltre 1000 insegnanti e più di 25mila ragazzi in quella che, sulla base di queste cifre, si configura come una delle più importanti campagne di educazione alimentare in atto nel nostro Paese.
Lo si apprende da una nota diffusa nei giorni scorsi dal Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano, dove si apprende che in queste settimane si stanno concentrando gli incontri degli insegnanti all’interno dei caseifici presenti nelle 5 province in cui nasce il Re dei Formaggi italiani; un confronto diretto con la realtà produttiva che comprende la visita guidata al caseificio, la formazione all’analisi sensoriale del Parmigiano Reggiano e la presentazione del Piano di lavoro e delle attività ludico-didattiche per i ragazzi previste dal progetto educativo proposto.
“Sono come mangio – ha sottolineato il presiedente del Consorzio, Giuseppe Alai – si pone due grandi obiettivi: da una parte vuole accompagnare i ragazzi verso la consapevolezza dell’infinita ricchezza alimentare del nostro Paese e dall’altra offre agli insegnanti nuovi strumenti e metodologie per sviluppare al meglio quelle responsabilità che li hanno progressivamente investiti anche sul versante della cultura alimentare, concepita come strumento fondamentale per una più ampia educazione alla salute e al benessere psico-fisico”.
Destinato a insegnanti e alunni delle Scuole d’infanzia, delle Primarie e Secondarie di primo grado, il progetto del Consorzio propone un vero e proprio viaggio educativo alla scoperta del cibo, delle buone abitudini alimentari e del territorio, valorizzando in tal modo anche la storia, la cultura, le tradizioni e le risorse ambientali che danno origine ai nostri alimenti.
Conclusa la prima fase di formazione/informazione degli insegnanti, il progetto proseguirà durante l’anno scolastico con attività ludiche nelle classi, un costante affiancamento del docente in tutte le fasi di implementazione delle attività proposte e culminerà con una delle tappe più appassionanti del percorso: “Avventura al caseificio”, una visita guidata animata e interattiva per le classi all’interno dei caseifici del Parmigiano Reggiano alla scoperta dei segreti del Re dei Formaggi.
A “Sono come mangio” è anche abbinato il concorso “Avventura al caseificio”, rivolto alle classi che effettueranno visite guidate a un caseificio del Parmigiano Reggiano.
A quanti realizzeranno la migliore presentazione grafica e multimediale dell’esperienza saranno assegnati una Apple Tv, un computer portatile, un videoproiettore, una fotocamera e altri premi per categorie speciali.
NUOVE TECNOLOGIE
Gli agricoltori italiani sono “affamati” di innovazione, lo afferma un’indagine Imageline-Nomisma
Il sito assomais.it riporta i risultati di una indagine svolta da Image Line e Nomisma sull’approccio degli agricoltori verso le nuove tecnologie.
Dalla ricerca è emerso che il 61% utilizza internet quotidianamente per svolgere il proprio lavoro ed è in aumento l’uso di smartphone e tablet, ora fermo al 18% degli intervistati. Il 43% degli agricoltori si è detto interessato ai droni mentre il 2,1% già li impiega.
All’interno di quel 61% di intervistati che utilizzano internet per il loro lavoro in campo, il 95,6% utilizza pagine web e banche dati online a supporto della gestione dell’azienda agricola. Tra di essi, il 35,2% lo fa per avere informazioni meteo mentre l’11,2% si tiene aggiornato sui prezzi dei prodotti agricoli.
Verso i droni l’interesse è davvero notevole: il 43% li conosce e sarebbe interessato ad utilizzarli per gestire e monitorare le proprie coltivazioni.
Gli agricoltori considerano le nuove tecnologie strumenti indispensabili per dialogare con il consumatore e raccontare direttamente la storia dei propri prodotti e delle attività connesse che realizzano come ad esempio le fattorie didattiche e/o gli agriturismo.
Riguardo la gestione di un proprio sito web, la ricerca ha fatto emergere che il 20,4% degli agricoltori ne possiede uno e di questi il 26,4% consente al consumatore di acquistare prodotti online.
Ma gli agricoltori italiani hanno espresso anche una vera e propria “fame” di innovazione: l’85% di essi ha dichiarato di essere interessato a migliorare la propria azienda. L’indagine non ha mancato di evidenziare anche il divario generazionale tra agricoltori più maturi e più giovani riguardo l’utilizzo delle tecnologie digitali.
Si tratta tuttavia di un divario che nel prossimo futuro è destinato a ricomporsi sempre più rapidamente. La presentazione della ricerca, avvenuta nei giorni scorsi a Milano, è stata introdotta da un messaggio in videoconferenza da Bruxelles di Paolo De Castro, coordinatore S&D presso la Commissione Agricoltura e sviluppo rurale al Parlamento europeo per il quale “i dati emersi dall’indagine dimostrano la vitalità e la capacità, da parte delle aziende agricole italiane, di affacciarsi all’utilizzo delle nuove tecnologie consentendo alle aziende agricole anche di raggiungere quei mercati internazionali sempre più desiderosi di acquistare il made in Italy agroalimentare.
L’innovazione – ha concluso De Castro – è in questo caso una grande opportunità per tutto il sistema Italia”.
DALLA CONFERENZA STATO-REGIONI
Approvato il Piano assicurativo 2016 con alcune novità
Nella Conferenza Stato-Regioni svoltasi il 17 dicembre scorso il ministero per le Politiche agricole ha approvato all’unanimità alcuni importanti provvedimenti relativi al settore agricolo come il Piano assicurativo 2016, l’istituzione del Sistema di consulenza aziendale in agricoltura, la rideterminazione dei consumi medi dei prodotti petroliferi impiegati nei lavori agricoli e l’aggiornamento delle norme sulla condizionalità.
Nella nota diffusa dal Ministero si legge che per il settore zootecnico le novità riguardano l’introduzione della garanzia per la mancata produzione di miele a causa di eventi meteorologici avversi, l’ampliamento dell’elenco delle epizoozie assicurabili a carico degli allevamenti avicoli e le serre per fungicoltura tra le strutture assicurabili.
E’ stata inoltre prevista un’agevolazione contributiva per i nuovi assicurati per i primi tre anni di adesione al sistema assicurativo, il termine di sottoscrizione delle polizze a ciclo autunno-primaverile e delle colture permanenti è stato spostato dal 31 marzo al 30 aprile. Sono stati innalzati i tetti massimi ai parametri contributivi per innesti di vite, piante di vite portinnesto, vivai di vite e confermati quelli per il resto delle colture.
Il Piano assicurativo, consolidando le innovazioni introdotte negli ultimi anni, vuole orientare le scelte degli agricoltori secondo gli obiettivi fissati dal Programma nazionale di sviluppo rurale approvato dalla Commissione europea lo scorso mese di novembre. In particolare, è stato ampliato l’elenco delle colture assicurabili con l’inserimento di colture di recente introduzione come il goji, la quinoa, i funghi coltivati, la soia edamame e il mango di Sicilia.
Sono state inoltre ulteriormente specificate alcune colture già presenti nell’elenco per consentire la stipula di polizze più aderenti alle esigenze delle imprese. Le colture da biomassa sono state separate in graminacee autunno-vernine, mais e sorgo, mentre le insalate suddivise in lattuga, cicorie e indivia.