8 consigli da Ivry Gitlis
Il grande violinista russo Ivry Gitlis è oggi considerato tra gli interpreti più autentici e originali. Egli ha sempre mantenuto una posizione indipendente dal sistema del business concertistico, verso il quale ha un approccio critico. In questa intervista, rilasciata per la rivista The Strad, Gitlis dà otto preziosi consigli ai musicisti, affrontando vari temi, tra cui il metodo di studio, la vita concertistica, i rapporti con gli agenti e molto altro ancora. Ecco alcuni estratti:
“Un concerto per me è sempre un evento. Non suono mai in un concerto esattamente come in un altro. Ora invece ci sono artisti che suonano oggi a Tokyo, domani a Los Angeles, poi a Parigi e New Delhi. Considero questo tipo di attività come il “jet-lag” concertistico. Come si può vivere intensamente la musica in questa maniera? Non accuso nessuno, ma questi ritmi forzano i musicisti a cercare l’affidabilità più che l’arte, e i festival ingaggiano un artista se è “affidabile”. Cosa vuol dire? Vogliamo che la musica sia “affidabile”? Pensiamo forse che Schumann abbia composto la sua musica perché fosse eseguita da musicisti “affidabili”?”
“Oggi bisogna avere una particolare resistenza per affrontare il tipo di carriera che ci si aspetta per un musicista “di successo”. Ma cosa vuol dire effettivamente essere un musicista di successo? Così, su 100 o 200 concerti, sono magari solo due o tre le occasioni di cui ci resta un ricordo: e invece dovrebbe sempre restarci un ricordo dei nostri concerti”
Il testo completo dell’intervista è disponibile qui
Una tastiera di pianoforte per quarti di tono
La pianista finlandese Eisa Järvi ha presentato alla Sibelius Academy di Helsinki un nuovo modello di tastiera pianistica, in grado di suonare scale per quarti di tono.
Si tratta di un progetto a cui ha lavorato per oltre 10 anni, e che ha ora visto la luce grazie alla partecipazione del compositore Sampo Haapamäki e dell’italiano Libero Mureddu, che hanno sviluppato la parte elettronica.
La particolare tastiera, dotata di un numero di tasti ben maggiore rispetto a quella tradizionale del pianoforte, può essere collegata a due pianoforti Yamaha Disklavier accordati a distanza di un quarto di tono, per pilotarli, emettendo suoni acustici per quarti di tono.
In alternativa, funziona come una tastiera midi, collegabile a normali sistemi di altoparlanti.
Maggiori dettagli sono sul sito ufficiale della Sibelius Academy
András Schiff parla di Schubert
Il pianista ungherese naturalizzato britannico Sir András Schiff è uno dei più autorevoli interpreti di oggi. La sua amplissima cultura e la finezza del suo gusto musicale lo rendono un interprete ideale del Classici viennesi: Mozart e Schubert.
In questa intervista con il critico newyorkese Alex Ross, Schiff parla della sua particolare concezione dell’ultima sonata di Franz Schubert, la D 960, con affascinanti metafore paesaggistiche:
“E bello come Schubert spesso evochi il mare, anche se non lo ha mai visto dal vero. E il primo trillo della Sonata, un mormorio lontano, sembra quello di una tempesta imminente: ancora lontana, ma in avvicinamento. Forse questo è anche l’approccio della morte. E, dopo il trillo, c’è il silenzio. Quale altro brano musicale è così pieno di silenzio? E poi la melodia originale ritorna. Queste sono solo mie speculazioni, naturalmente: non posso dire cosa realmente significhi”.
Il testo completo, in inglese, è disponibile qui