Nei giorni scorsi si è svolta al Palazzo dell’Agricoltura di Roma una riunione tra il ministro per le Politiche Agricole, Maurizio Martina, e gli assessori regionali all’Agricoltura. Tra i temi in discussione, si legge in una nota del Ministero, ne sono stati affrontati alcuni relativi allo sviluppo rurale, in particolare lo stato di attuazione delle misure di gestione del rischio, infrastrutture irrigue e biodiversità animale, oltre che alcune azioni a livello europeo sul settore del latte e della zootecnia. In vista del prossimo Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura europei che si terrà a marzo, il ministro Martina ha sottolineato che alla Commissione europea l’Italia presenterà un position paper che conterrà anche un focus specifico sul latte. “Dalla Commissione Ue ci aspettiamo risposte concrete – ha affermato Martina – In particolare per la crisi del settore lattiero che è europea e non solo nazionale. Per questo abbiamo voluto condividere con le Regioni le proposte di intervento che l’Italia chiede con urgenza a Bruxelles. Quattro sono gli assi fondamentali della nostra proposta all’Europa: rafforzamento delle norme Ue su etichettatura del latte e prodotti lattiero-caseari; raddoppio della soglia degli aiuti de minimis per 3 anni; maggiore tutela degli allevatori con regole chiare sui contratti e meccanismi di indicizzazione dei prezzi; nuove misure di promozione del latte per contrastare il calo dei consumi. Azioni che sono state rimandate per troppo tempo e che possono contribuire nella gestione di una fase complicata. Il Governo continua a lavorare su tutte le leve possibili di intervento – ha continuato Martina – tenendo sempre presente l’esigenza di una tutela effettiva del reddito di oltre 35mila allevatori italiani, ora in oggettiva difficoltà. Come annunciato agli assessori, nelle prossime settimane verranno erogati gli aiuti relativi all’intervento straordinario da 25milioni di euro ottenuti da Bruxelles e abbiamo attivato l’aumento della compensazione Iva al 10% come previsto dalla legge di Stabilità. Ora rilanciamo la sfida a livello europeo, soprattutto sul fronte della valorizzazione dell’origine perché questo è un nodo fondamentale che va sciolto ora”.