Green Evolution presenta alla Fiera di Cremona le grandi potenzialità del Biofoam, il polistirolo biodegradabile del futuro.

Vaschette per il gelato smaltibili insieme all’umido, cassette per la pesca biodegradabili, semenzai totalmente deteriorabili e compostabili: sono alcuni dei prodotti che verranno presentati da Green Evolution nell’ambito dei tre Saloni dedicati alla bioeconomia: BioEnergy Italy, Green Chemistry Conference and Exhibitions e Food Waste Management Conference (Fiera di Cremona, 20-22 aprile 2016).
I NUOVI PRODOTTI.

Il brevetto olandese del biofoam è stato sviluppato in Italia da Green Evolution, azienda fondata da Marco Benedetti, che spiega: “Il nostro obiettivo è ingegnerizzare le materie bioplastiche: di fatto individuiamo applicazioni pratiche per polimeri innovativi biobased di origine vegetale. Il biofoam è proprio uno di questi: viene prodotto utilizzando Acido Polilattico che non emette composti organici volatili ed è biodegradabile nel giro di tre mesi”. Le invenzioni ‘in vetrina’ alle Bioeconomy Exhibitions possono offrire un contributo significativo alla sostenibilità, eliminando potenzialmente dall’ambiente oltre 150 milioni di pezzi in polistirolo: “Ogni anno nel mondo vengono consumati 70 milioni di vaschette per il gelato, 35 milioni di cassette per il contenimento e il trasporto del pesce e 50 milioni di vasetti per la preparazione di piantine da trapiantare – dichiara Benedetti –. Si tratta di un’enorme mole di materiali, il cui smaltimento rappresenta spesso un problema. Ora siamo in grado di fornire soluzioni concrete, convertendo le possibili fonti di inquinamento in risorse ecocompatibili: le bioplastiche non producono diossina e, quindi, bruciarle significa originare energia pulita e rinnovabile; inoltre possono essere facilmente trasformate in compost con l’obiettivo di restituire al suolo quella naturalità che i fertilizzanti chimici hanno compromesso”.

BIOPLASTICHE: LO SCENARIO.

Nel mondo ogni anno si producono 1 milione e 700mila tonnellate di bioplastiche, a fronte degli oltre 300milioni di tonnellate di plastiche ‘tradizionali’. Sono quattro i principali campi in cui i materiali plastici realizzati con biopolimeri trovano un’applicazione significativa: packaging alimentare, edilizia, arredamento e settore igienico-sanitario. “Le bioplastiche rientrano nell’orizzonte di un’economia circolare globale – afferma Benedetti –. Purtroppo attualmente non esistono né un quadro normativo né una strategia politica precisa: mentre l’informazione in materia ambientale sta contribuendo allo sviluppo di una coscienza sociale, il mondo istituzionale è chiamato da subito a favorire e incentivare lo sviluppo e l’utilizzo dei materiali puliti”. Di fatto, sostiene Benedetti, l’intera partita è in mano alle sole imprese: “L’auspicio è che tra le singole aziende si attivi un confronto costante e proficuo per rispondere al desiderio di crescita sostenibile per il superamento del modello produzione-consumo-smaltimento”.