∎ OSSERVATORIO AGRI&FOOD DI CREMONAFIERE Notiziario n. 90 del 02/04/2016

NUOVA PAC

Per le domande c’è tempo fino al 15 giugno

Il 29 aprile scorso la Commissione europea ha confermato la proroga del termine di presentazione delle domande Pac e Psr 2016 al 15 giugno prossimo. Il Commissario all’Agricoltura Phil Hogan ha sottolineato che la decisione è stata presa per venire incontro alle esigenze delle aziende agricole in considerazione della crisi di alcuni settori e rispetto alle difficoltà emerse nel primo anno di applicazione della nuova Pac. “Siamo soddisfatti della decisione del Commissario Hogan – ha dichiarato il ministro Maurizio Martina – perché viene incontro alle richieste fatte anche dall’Italia. I nostri imprenditori avranno così un mese di tempo in più per presentare le domande. Resta la necessità di lavorare concretamente per la semplificazione delle regole di una Pac che è ancora troppo burocratica. Su questo fronte siamo già al lavoro per cogliere le opportunità della revisione di medio termine del 2017”.
In una successiva nota, il Mipaaf rende noto che per rispondere alle esigenze degli operatori del settore di estendere il termine previsto dal Piano assicurativo, è stata avviata la procedura per far slittare la scadenza dal 30 aprile al 31 maggio 2016, così da consentire agli agricoltori di stipulare le polizze assicurative agevolate sulle colture autunno-primaverili e su quelle permanenti. La proroga, decisa a seguito delle difficoltà riscontrate nella fase di avvio del Piano assicurativo e in considerazione dell’importanza della gestione dei rischi all’interno della nuova programmazione comunitaria, consentirà uno svolgimento regolare della campagna assicurativa agricola.

INIZIATIVA COPA-COGECA

I benefici degli allevamenti nel contesto europeo

Copa e Cogeca hanno lanciato una vasta campagna per evidenziare i molteplici benefici che a livello europeo derivano dall’allevamento e dalle carni per la crescita economica e l’occupazione delle zone rurali dinamiche, per una dieta equilibrata e per illustrare le stringenti norme di produzione applicate dagli agricoltori europei. Lo si apprende da un comunicato di Unaitalia, l’Unione nazionale filiere agroalimentari carni e uova, che sottolinea la dichiarazione di Martin Merrild, presidente del Copa: “I benefici nutrizionali del consumo di carni e di uova sono chiari poiché forniscono ai consumatori un eccellente apporto di proteine nella propria dieta – ha affermato – l’allevamento è inoltre cruciale per l’economia delle zone rurali in cui spesso non vi sono alternative occupazionali. Davanti a noi abbiamo sfide crescenti determinate da prezzi dei prodotti di base al libello più basso finora registrato e da costi di produzione in aumento. Inoltre la Ue sta accelerando i negoziati di libero scambio con il blocco commerciale dei Paesi dell’Americana Latina e questo colpirà fortemente il settore agricolo europeo, in particolare le carni bovine. Le importazioni da questi Paesi non sono tenute al rispetto delle elevate norme ambientali, di sicurezza e di benessere previste nei Paesi della Ue, di conseguenza, la campagna che abbiamo appena promosso e che durerà un paio d’anni, mira ad aumentare la conoscenza delle nostre elevate norme europee di produzione evidenziando i numerosi benefici derivanti dal settore dell’allevamento per la crescita, l’occupazione, l’ambiente e i vantaggi nutrizionali del consumo di carne europea tramite ricette facili da cucinare per sfatare i luoghi comuni”. Nel corso della presentazione dell’iniziativa di Copa Cogeca sono stati presentati alcuni documenti in cui viene fatta luce sui benefici dei settori europei della carne bovina e di quella suina, illustrando le nuove iniziative sviluppate dagli agricoltori europei e le loro cooperative agricole per garantire un’economia più verde e un settore più redditizio. In particolare per il settore suinicolo, Copa e Cogeca, insieme ad altre organizzazioni europee di prim’ordine operanti nei settori agroalimentare, veterinario, dei trasporti su strada e del benessere degli animali, stanno creando delle iniziative volontarie per garantire norme di benessere animale ancora più elevate.

GIOVANI AGRICOLTORI

Al via il Bando con una dotazione di 60 milioni di euro

Sul n. 16 della rivista L’Informatore Agrario, è stato pubblicato un ampio servizio sul bando Ismea per l’insediamento dei giovani agricoltori che prevede lo stanziamento di 60 milioni di euro per operazioni fondiarie. Le domande di partecipazione al regime di aiuto vanno presentate entro il 10 giugno 2016.
Nell’approfondito articolo si analizzano le caratteristiche del “regime di primo insediamento Ismea, un’operazione fondiaria grazie alla quale è concesso un contributo in conto interessi nella misura massima attualizzata di 70mila euro a favore del giovane agricoltore che acquista un fondo agricolo. La durata dell’operazione – si apprende – va da 15 a 30 anni e il rimborso avviene con rate semestrali posticipate. Per agevolare il beneficiario nel Piano di rientro è previsto un periodo di 2 anni di preammortamento (rimborso dei soli interessi e non del capitale). Per partecipare i giovani devono avere un’età media compresa tra i 18 anni compiuti e 40 anni non ancora compiuti al momento della presentazione della domanda ed esporre un Piano aziendale nel quale è dimostrata la sostenibilità economica, finanziaria e ambientale dell’operazione”. Il bando si articola in due lotti relativamente alla localizzazione geografica delle operazioni fondiarie. Nel primo Lotto sono comprese l’Emilia Romagna, il Friuli Venezia Giulia, la Liguria, la Lombardia, il Piemonte, il Trentino-Alto Adige, la Valle d’Aosta, il Veneto, il Lazio, le Marche, la Toscana e l’Umbria. Nel secondo lotto rientrano l’Abruzzo, la Basilicata, la Calabria, la Campania, il Molise, la Puglia,m la Sardegna e la Sicilia: ad ogni lotto sono destinati 30 milioni di euro.
La versione integrale del bando, i criteri per l’attuazione e il regolamento attuativo del regime di aiuto sono scaricabili dal sito www.ismea.it

 

Flash dall’agroalimentare nazionale e internazionale

Pomodoro da industria, la contrattazione è bloccata

“I pomodori da industria sono ormai per più della metà trapiantati o pronti ad esserlo, ma non ci sono le condizioni per una campagna di commercializzazione con prezzi e regole adeguate”. E’ questo l’allarme lanciato nei giorni scorsi da Confagricoltura che, attraverso le parole del presidente della Federazione nazionale di prodotto del comparto, Marco Nicastro, sottolinea che “nonostante l’impegno degli agricoltori a ridimensionare gli investimenti per aderire alle richieste dell’industria, ci ritroviamo oggi con un vero e proprio stallo nella contrattazione. La soluzione – ha rimarcato – è quella di lavorare in filiera, programmando in anticipo le produzioni e garantendo certezza nella tempistica della trattativa: quindi certificando il prodotto per vincere la sfida della competitività ed esaltare il nostro made in Italy”. (Fonte: www.confagricoltura.it) (clicca qui)

Scende l’inflazione, e con lei crollano i prezzi agricoli

Gli agricoltori devono vendere 15 kg di grano per un filone di pane e 3 litri di latte per un caffè. Lo afferma Coldiretti analizzando i prezzi nelle campagne italiane che ad aprile, secondo i dati Istat sull’inflazione, sono crollati di -24% per il grano duro, di -34% per il latte, di -57% per i peperoni, di -48% per i pomodori e di -54% per le arance, posizionandosi su valori al di sotto dei costi di produzione. Secondo la confederazione agricola l’embargo russo non fa che peggiorare una situazione già drammatica a causa dell’azzeramento completo delle esportazioni di ortofrutta, formaggi, carni e salumi made in Italy, provocando una devastante turbativa sui mercati agricoli europei che ha messo in crisi decine di migliaia di aziende agricole. (Fonte: www.coldiretti.it) (clicca qui)

Microcredito, un accordo per favorire lavoro e inclusione

La Cia (Confederazione italiana agricoltori) e l’ente nazionale per il Microcredito hanno siglato nei giorni scorsi un accordo per favorire lavoro e inclusione. Si chiama “La Buona Terra” e il suo obiettivo è quello di realizzare programmi e progetti, finanziati tramite gli strumenti propri del microcredito e della microfinanza, per sostenere la creazione di microimprese e di nuova occupazione attraverso l’agricoltura sociale. L’accordo avrà una validità biennale e prevede che le due organizzazioni collaborino in diverse attività: la realizzazione di programmi e progetti, di attività di formazione in materia di microcredito, start-up e gestione di impresa, realizzazione di business-plan, di un’attività congiunta di fund raising finalizzata a integrare i fondi di garanzia e sviluppo utili per la costruzione di programmi e progetti attraverso eventi nazionale e internazionali. (Fonte: www.cia.it) (clicca qui)

Stabile nel 2015 l’import di cosce suine fresche e congelate

Secondo le stime elaborate da Anas (Associazione nazionale allevatori suini) nel 2015 l’importazione di cosce suine fresche e congelate (incluse quelle importate con le carcasse/mezzene) è rimasta stabile rispetto al 2014, per un totale di circa 62 milioni di pezzi. E’ proseguito l’incremento delle esportazioni dei prosciutti lavorati: l’export di quelli crudi e speck è aumentato del 9% rispetto all’anno precedente e quello dei cotti del 44,5%. Secondo Anas nel 2015 la produzione nazionale di cosce suine è stata pari a circa 22,5 milioni di pezzi (-2,3% rispetto al 2014). Considerato l’import e l’export di cosce suine, il numero di quelle consumate in Italia dovrebbe ammontare a circa 74 milioni di pezzi, in calo del 2,4% rispetto al 2014. A livello nazionale, il grado di autoapprovvigionamento di cosce suine è rimasto stabile rispetto al 2014 e si stima sia stato pari al 30,2%. (Fonte: www.anas.it) (clicca qui)

Un Tavolo a Palazzo Chigi per fronteggiare la crisi del comparto delle carni

“Il settore delle carni versa in una grave situazione di crisi ed è al centro di continui attacchi mediatici gratuiti e infondati in particolare a opera del Servizio Pubblico Nazionale”. Secondo Agrinsieme, Assalzoo, Assocarni, Uniceb, Unaitalia, Fiesa e Assica che hanno inviato una lettera su questo tema al presidente del Consiglio Matteo Renzi, occorre un salto qualitativo nella risposta alla crisi del settore che solo il Governo, nella sua globalità, è in grado di garantire e per questo chiedono a Renzi di insediare un tavolo urgente dedicato alla filiera carni a Palazzo Chigi. Il tavolo – affermano – dovrà assumere iniziative immediate in termini di equilibrata comunicazione istituzionale al consumatore finale, un intervento articolato e di lungo periodo di educazione alimentare. Non una unità di crisi però, ma un Tavolo permanente di confronto interministeriale e con la filiera. (Fonte: www.agrapress.it) (clicca qui)

Per i consumatori tedeschi il benessere animale è una priorità

I consumatori tedeschi desiderano che i prodotti acquistati siano portatori di riferimenti etici. E’ quanto emerge da uno studio condotto dal Ministero Federale per l’Alimentazione e l’Agricoltura. I risultati infatti evidenziano che l’86% degli intervistati ritiene che gli agricoltori dovrebbero ricevere prezzi migliori e l’88% pensa che il benessere animale debba essere una priorità. Infatti, quasi la metà delle persone coinvolte dalla ricerca dichiara di essere disponibile a pagare di più per i prodotti ottenuti da animali allevati in condizioni di miglior benessere animale. La maggioranza ha poi dichiarato di essere favorevole a interventi normativi per garantire maggiore trasparenza delle informazioni nutrizionali sui prodotti e renderle il più neutrali possibile. (Fonte: www.clal.it) (clicca qui)

Federalimentare auspica la fine dell’embargo russo

“Per il settore alimentare italiano la revoca delle sanzioni e contro-sanzioni tra Ue e Russia è un obiettivo assolutamente prioritario”. Lo afferma in una nota il presidente di Federalimentare, Luigi Scordamaglia, che esprime “totale condivisione a massimo sostegno al ruolo determinante del Governo italiano nel portare avanti la revoca delle sanzioni. Dall’inizio dell’embargo a oggi l’Italia ha già perduto circa 250 milioni di euro di esportazioni alimentari in Russia. “Una perdita enorme – sottolinea Scordamaglia – che rischia di essere irreversibile per il consolidarsi di prodotti sostitutivi e imitativi che vanno a sostituire i nostri su quel mercato. Al prossimo Forum Economico di San Pietroburgo, previsto dal 16 al 18 giugno prossimi, per la prima volta ci sarà un Paese ospite e sarà l’Italia: un’occasione per l’industria alimentare italiana volta a contribuire e rinormalizzare e consolidare i rapporti tra il nostro Paese e la Russia”. (Fonte: www.federalimentare.it) (clicca qui)

Germania, no al referendum contro gli allevamenti suini

In Germania è fallito il tentativo di realizzare un referendum contro gli allevamenti suini. Il Governo ha trovato un accordo con i partiti ed è riuscito a bloccare il plebiscito nel Land di Berlino-Brandeburgo. Erano state raccolte otre 100mila firme. Gli elementi chiave del compromesso riguardano l’elaborazione di un Piano di benessere con l’obiettivo di eliminare il taglio della coda entro il 2019 creando allevamenti di suini modello per visite con miglioramento delle condizioni di allevamento e riduzione dell’impiego di antibiotici. Verrà nominato un responsabile del benessere degli animali da reddito che dovrà essere una figura indipendente; dovranno essere installati sistemi di filtrazione per i grandi allevamenti con oltre 10mila capi per gli impianti nuovi e quelli esistenti; è stato fissato un tetto massimo per i finanziamenti destinati alla costruzione di nuovi allevamenti con l’obbligo di superficie pari a 2 UBA/ettaro e con un tetto fissato a 600mila euro. (Fonte: www.3tre3.it) (clicca qui)