be italian booth

Lombardia Fiere: missione compiuta per l’edizione zero di Be Italian a New York.

Espositori entusiasti: “Ottimo lavoro, risultati commerciali oltre le aspettative”.

  • L’area speciale Be Italian, molto riconoscibile all’interno di International Restaurant & Foodservice Show, ha incuriosito e attirato un grande numero di operatori della ristorazione, impressionati dalla qualità degli espositori;
  • Per gli espositori, sia di prodotti tipici che di attrezzature, moltissimi contatti commerciali da sviluppare nei prossimi mesi;
  • Be Italian si è confermato un efficace strumento di marketing, tanto che alcune aziende italiane presenti a International Restaurant & Foodservice Show in modo autonomo, hanno già manifestato l’intenzione di essere presenti il prossimo anno nell’area speciale organizzata da Lombardia Fiere.

 

Le premesse con cui è partita l’edizione di lancio di Be Italian erano buone, e alla fine dei tre giorni di fiera, i conti e le opinioni sono decisamente positive, e in molti casi sopra le più rosee aspettative.

Un pubblico qualificato e interessato a scoprire le eccellenze italiane

Sono stati tre giorni intensi, che hanno visto la presenza di oltre 20.000 visitatori, tutti operatori professionali della ristorazione. L’area speciale Be Italian è stata organizzata da Lombardie Fiere nell’ambito di International Restaurant and Foodservice Show, una delle più importanti fiere americane dedicate alla ristorazione professionale. Una novità assoluta per la manifestazione, e per questo è stata letteralmente presa d’assalto dai visitatori, molto incuriositi non solo dalle eccellenze in mostra – alcune delle quali si presentavano per la prima volta negli Stati Uniti – ma anche dalle attrezzature professionali.

Non solo uno strumento di marketing, ma un diffusore di cultura alimentare

“E’ stata un’occasione importante non solo per fornire alle aziende uno nuovo ed efficace strumento di marketing , ma soprattutto per promuovere uno stile di consumo e un know-how che solo i produttori italiani hanno. Dobbiamo fare cultura alimentare e aiutare gli operatori americani della ristorazione a cogliere le grandi differenze tra i prodotti originali che abbiamo portato a Be Italian e le contraffazioni che hanno invaso il mercato” – ha sottolineato Antonio Piva, presidente di Cremonafiere, fondatore di Lombardia Fiere insieme a Centro Fiere di Montichiari, Ente Fiera Promoberg di Bergamo, e Pro Brixia – Azienda Speciale della Camera di Commercio di Brescia

Proprio per questo, all’interno dell’area di Be Italian è stata allestita una grande postazione di show cooking, dove gli chef della Federazione Italiana Cuochi di New York si sono dati da fare ai fornelli per tutti e tre i giorni di fiera, sfornando piatti della tradizione italiana che sono stati decisamente molto apprezzati, vista la grande partecipazione di pubblico.

L’inizio di un percorso promettente

Be Italian è stata la prima iniziativa realizzata da Lombardia Fiere. “Iniziare concretamente la nostra attività con un successo – ha evidenziato Corrado Boni, presidente di Lombardia Fiere è certamente di buon auspicio per il futuro. Be Italian è infatti solo il primo passo del nostro percorso; numerosi progetti sono già in cantiere, e questo risultato ci conferma che siamo sulla strada giusta.”

Successo commerciale, un’opinione unanime degli espositori

“Questa prima edizione ha raggiunto e superato tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati – ha concluso Corrado Boni –. Significa che abbiamo lavorato bene e che abbiamo gettato delle basi solide per presentarci qui ancora più forti e numerosi il prossimo anno. Tengo a ringraziare le aziende che fin da subito hanno creduto il Be Italian, ed è molto gratificante sapere che lo strumento che abbiamo messo loro a disposizione si è rivelato efficace ed utile per il loro business.”

Leonardo Salvini (Tradizioni Padane): “Abbiamo avuto tantissimi contatti; impiegheremo i prossimi due mesi a svilupparli tutti.”
Andrea Argento (Bilait): “Essere qua insieme ad altre aziende italiane con cui condividiamo i valori e la qualità, è un ottimo strumento per fare breccia nel mercato americano.”
Tiziano Casillo (Italmill): “Abbiamo incontrato tanti ristoratori, sia italiani che americani; persone curiose, aperte, che ci danno la speranza di poter fare bene su questo mercato.”
Andrea Piffari (Minipack-Torre): “La fiera è andata molto bene, e devo dire grazie all’organizzazione che ci ha permesso di avere un’ottima visibilità all’interno di Internationa Restaurant & Foodservice Show.”
Erica Grossi (Pentole Agnelli): “Sono stata piacevolmente sorpresa da Be Italian: il fatto di mettere insieme attrezzature e food porta molto pubblico interessante anche per noi; inoltre gli espositori sono stati molto bene selezionati.”
Phil Marfuggi (Auricchio): “Abbiamo incontrato moltissimo pubblico, e soprattutto di qualità.”
Marco Mazzacani (Carandini): “Una fiera molto interessante per sviluppare il nostro network sulla costa est degli Stati Uniti”
Antonella Cordella (Pilandro): “Una fiera diversa da quelle a cui abbiamo partecipato in passato, per la qualità e l’interesse dimostrato dai molti operatori che abbiamo incontrato.”
Neil Bettigole (Giovanni Rana): “Una manifestazione che vale la pena di fare, perché qui si possono incontrare non solo i retailer, ma anche un gran numero di chef e ristoratori.”